Verdi risaie di Dubai
Il nome "Strand" non è come la Coca Cola. E' una industria alimentare giapponese, non famosissima. Sta costruendo uno stabilimento. Di medie dimensioni, sotto i quattromila metri quadri. Che impiegherà quasi solo robot. E che produrrà, da subito, 50.000 vaschette di insalata, al giorno. Destinate... Scopri di più
Elon Musk
Grandi cose promette il 2016 per l'auto. Dopo cambiamenti di facciata e polvere. Due quelle fondamentali: la guida autonoma e il motore elettrico. E' del 13 Gennaio l'annuncio di Obama. Uno stanziamento pubblico di quattro miliardi di dollari. Che danno un segnale: la politica c'è. Poi, il motore... Scopri di più
Era il 1997...
Mi torna in mente il 1997. Avevo il computer da tre anni. Ero appassionato di Wired. C'era già l'home banking online. Sul quale era scoppiata una moda scema: il trading. In pratica: tutti potevano comprare e vendere azioni, sul Nasdaq. Direttamente da casa,senza intermediari. Una rivoluzione. Poi,... Scopri di più
Energia da Esplorare
C'è un "Venerdì" di Repubblica speciale. Esiste nella mia sola fantasia. In copertina c'è Taylor Wilson, uno sconosciuto importante. Ebbe quattordici minuti di visibilità abbagliante. Nel 2013, a diciannove anni, alla sua conferenza Ted. Parlando, in modo spiazzante, di energia nucleare. Quasi... Scopri di più
Sharing economy alla Festa dell'Unità - UNA...
(Una cronaca immaginaria... Non è come quella vera, è meglio) Sorprendente incontro sulla sharing economy. Fin dalla presentazione. L'ha fatta la fiammeggiante Benedetta Brighenti. Ha parlato di Uber. Che minaccia i tassisti e crea posti di lavoro. Abbassando il costo dei trasporti. Come far... Scopri di più
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Domenica, 13 Marzo 2016 21:41

Verdi risaie di Dubai

Il nome "Strand" non è come la Coca Cola. E' una industria alimentare giapponese, non famosissima. Sta costruendo uno stabilimento. Di medie dimensioni, sotto i quattromila metri quadri. Che impiegherà quasi solo robot. E che produrrà, da subito, 50.000 vaschette di insalata, al giorno. Destinate a diventare 500.000 (al giorno) in cinque anni. "Produrrà" in senso letterale. Non è la Barilla. E' una "fattoria verticale". Un serra a più piani, di aspetto farmaceutico. Sigillata. Anche da invasioni di cavallette o epidemie di Ebola. L'aria è filtrata e trattata. Usa il 95% di acqua in meno. Mai più pesticidi. Impatto ambientale quasi zero. Questo il progetto di oggi. Ma... dopo? Ci sarà una "fase 2"? Una evoluzione?

No, non c'è una terza fabbrica. Che potrebbe fornire grano o riso per tutta Bologna. Costa troppo. Eppure... le nuove luci a LED, della Philips, consumano già oggi il 30% in meno. I robot costeranno meno... quel giorno si avvicina. Il giorno delle risaie a Dubai. Quando le fattorie verticali saranno competitive. E finirà la nostra dipendenza da terra e clima. E con essa un'epoca: i diecimila anni della rivoluzione agricola. La fattoria verticale, oggi, è come un prototipo di smartphone. Pesante un chilo e che costa diecimila euro. Altre due tecnologie sono così: l'auto elettrica e la guida autonoma. La "quarta rivoluzione industriale" le toglierà dal limbo, queste e molte altre. Mantenendo le promesse della terza. Non ha ancora un simbolo, come il motore a vapore. Ma un'anima sì: è l'intelligenza artificiale. Che è diffusa, come l'energia elettrica. Che è così simile al vapore nella potenza e così diversa. Per capire il suo impatto proiettiamoci nel futuro. Quello vicino, diciamo 'dopodomani'. E non partiamo dalla Silicon Valley, ma da due posti a sorpresa. Il primo è in Africa. E' un villaggio poverissimo..
(continua)

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Domenica, 24 Gennaio 2016 14:03

Elon Musk

Grandi cose promette il 2016 per l'auto. Dopo cambiamenti di facciata e polvere. Due quelle fondamentali: la guida autonoma e il motore elettrico. E' del 13 Gennaio l'annuncio di Obama. Uno stanziamento pubblico di quattro miliardi di dollari. Che danno un segnale: la politica c'è. Poi, il motore elettrico. Sinonimo di Elon Musk e della sua "auto Tesla". Un cavallo di Troia che arriva dal futuro. Non per entrare nel mercato ma per trasformarlo. Come fu per i trattori nel 1950. Quando i pregi sui cavalli superarono i difetti. E i cavalli sparirono. Senza incentivi, un effetto domino dal basso. E la Tesla, oggi, è così. Si carica in casa. L'autonomia supera i quattrocento chilometri. Non ha quasi manutenzione, e vita quasi illimitata. Si compra on line, abolendo i concessionari. Poi: i brevetti Tesla sono resi "open source". E l'America è coperta di stazioni di ricarica Tesla. Che aumenteranno. Gratis per i proprietari, per sempre. Accessibili a tutti. Chi ha fretta fa il cambio batteria. Grazie a un robot, in un minuto. Per circa ottanta dollari. Batterie delle quali Tesla diventerà produttrice. In una fabbrica che raddoppierà la produzione mondiale. Da sola. E con tutto questo Elon Musk non è un industriale. Piuttosto un visionario. Che accelera un futuro che, dice, avverrà con la Tesla o senza. Perchè i trattori vincono sui cavalli. Una BMW elettrica è come un nuovo telefonino. La Tesla è il primo Iphone. E l'auto tradizionale farà una scelta. Seguire la Samsung e prosperare, o la Nokia e sparire. Questa la visione. Poi: i petrolieri che faranno? Diventaranno filosofi?

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Venerdì, 16 Gennaio 2015 17:18

Buon anno!

Domenica 4 gennaio, alle 21, "apro" la CNN. C'è Maggie Lake, giornalista di finanza. Fa uno special, di 30 minuti, sui robot. Con un inizio spiazzante. A Pittsburg, ex roccaforte industriale. Una "fenice", caduta e rinata come polo della robotica. "I robot distruggeranno il lavoro?", chiede Maggie a una esperto. "Per niente", risponde, e spiega perchè. Poi, panoramica di pochi secondi. I robot più visti, o per qualche motivo importanti. Si ferma su due. Uno sembra un giocattolo. Lo è a modo suo. Insegna ai bambini la scrittura e le abilità di base. Giocando. Aiutando e/o sostituendo un maestro. Potenzialmente rivoluzionando la scuola. Per milioni di bambini, nel terzo mondo e non. Infine "l'esoscheletro". Come una tuta rigida, permette ai disabili di camminare. Già vista per usi militari. E' pessima, costa un Perù, ma funziona. E promette un mondo. Il "punto" dello special è: una rivoluzione si è messa in moto, non ha freno e non ha retromarcia.. Poi intervista a... avete indovinato!

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Mercoledì, 07 Gennaio 2015 14:50

Marx 2.0

Sul Venerdì di Repubblica del 21 novembre mi ha colpito una lettera. E' nella rubrica di Michele Serra, parla di capitalismo e sue alternative, è firmata "Domenico Pirisi". "Le piramidi senza schiavi non le avrebbero fatte", dice l'ultima frase. Gli schiavi, allora, erano al centro dell'economia, indispensabili. Gli operai, oggi, sono ancora indispensabili, non più centrali, in procinto di essere superflui: ecco il punto. Il lavoro, manuale e non, non è più risorsa, è ferro vecchio: non tutto, la fetta grossa. Serve quello che serve all' automazione, basta. Il resto è nicchia. Non è una novità. Non è neanche un'opinione, è una scuola di pensiero. Quasi una buona previsione meteo, che ogni nuovo dato sulla disoccupazione conferma. E che non riceve smentite aperte. A ogni livello: nel New York Times come nel Globalpub. Facile fare dell'ironia sul lettore Pirisi. Immaginando la sua libreria così piena di Marx e così vuota di McAfee e gli altri. Marx è la lente perfetta di ieri. Che non mette più a fuoco e va cambiata. Ce ne sono di ottime, in attesa del tipo Marx 2.0. Che darà la visione più ampia. Mantenendo le promesse fatte da Marx 1.0 e in parte tradite dal socialismo. L'utopia oggi si tocca con un dito.

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Lunedì, 27 Gennaio 2014 14:55

La Riserva Indiana

"Vivere dopo l'estinzione del lavoro". Un incontro pubblico. Immaginario. Il luogo: il circolo Corte Tre, a Bologna. Nella presentazione poca roba. L'Ipad del 2013 otto volte più potente di quello di tre anni prima. Che esemplifica la crescita esponenziale. Poi l'intelligenza artificiale. Conoscere Samantha West. Perchè farà per i lavori intellettuali quello che i robot hanno fatto (e faranno) per quelli manuali. Poi, via Skype, si collegano Ralf Rukus, Antonio Fiori, Radio Onda Rossa. Come nell'incontro sulla Cina, dell'ottobre 2013. Partiranno da una cifra. Un euro. Un costo indicativo. Per un ora di lavoro di un robot. Quando sarà raggiunta, quale operaio potrà competere? In Cina, ma non solo? . Rispondono ma non si sente. Si apre un altro collegamento. Scaffali polverosi, copertine ingiallite, sbadigli... Ma certo! E' la redazione di "Inchiesta". Già "ospitata" al globalpub. Sarà vero che hanno costretto Tiziano Rinaldini a frequentare un corso di Italiano? Nel dubbio attivo il traduttore di Google. Dal cervellotico-difficilese all'italiano. Ma... mi chiamano. Il sogno a occhi aperti finisce sull'ultima domanda. Che faccio a Ralf Rukus, Antonio Fiori, Radio Onda Rossa, "Inchiesta" e perchè no? ai ragazzi di Corte 3. Non tutti, quelli che non abitano su Marte.

Vi sentite quello che sembrate? Non una elite ma una riserva indiana. Gli ultimi a non riconoscere la fine del lavoro. Vicini agli ultimi a non riconoscere il riscaldamento globale. Proprio voi che dovreste essere i primi. E il WWF non vi proteggerà.

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Martedì, 14 Gennaio 2014 14:20

Da Itaca a Tecnopolis

Una antica barca a vela, dove tutti fanno del loro meglio. Studiano le mappe, correggono la rotta, controllano la bussola. Improvvisamente, come una bomba, arriva la notizia. La stella polare non c'è più. La luce, certo, si vede. Ma lei non c'è e il suo riflesso inganna. Ogni mappa perde la base e ogni persona l'orientamento. Ma sulla barca no. Tutto continua uguale. Basato sulla stella che ora non c'è. Una condizione simile a noi. O meglio alle nostre mappe mentali. Dove il polo Nord è fisso su una economia industriale che sta sparendo. Noi come Ulisse tra due città. Alle spalle Itaca, con le sue certezze, industriali e non. Chiusa nel passato, persa per sempre. Davanti a noi, l'approdo. Chiamiamola Tecnopolis. Chiusa nel futuro vicino. Da inventare. Dove tutto, o quasi, il lavoro è appendice dell' automazione. Quaranta ingegneri disegnarono la torre Eifell. In uno sforzo ciclopico durato due anni. Oggi uno solo di loro basterebbe, con una manciata di ore e il giusto software. E questo non vale per il solo ingnere. Vale per tutti, o quasi, i lavori del ceto medio, mai come ora minacciato. Ha senso ignorare questa verità statistica? Fare scuole che preparano per una economia che non esisterà più? Ecco, la nuova stella polare è questa. E' con lei che bisogna fare i conti. Lei che detta la nuova mappa.

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Martedì, 07 Gennaio 2014 14:54

Samantha West

Come una perfetta leggenda metropolitana... Un signore riceve la telefonata da un call center. E' una certa Samantha West che propone una polizza assicurativa. Qualcosa non torna, difficile dire cosa. Senza pensarci troppo il signore chiede: "scusi , lei è un robot?". Risata nervosa, appropriato imbarazzo, risposta a tono: "ovviamente no". Ma... riassumendo la storia, si scopre che invece sì, lo è, che Samantha non esiste. Un passo indietro. Il cliente è un giornalista di Time, specialista del ramo. Porta la telefonata registrata a un laboratorio. Qui, estrema ironia, solo un altro "robot" può stabilire che la la voce è artificiale. Ecco, il botto è questo. L'intelligenza artificiale ha rotto gli argini. Prepariamoci a trovarla dove non la cerchiamo. Time lo certifica. "L'anima" di Samantha si incarna ogni giorno in un radiologo, un architetto, un avvocato etc. Ogni due anni raddoppiando di potenza. Ecco il botto. La minaccia ai lavori al di fuori della catena di montaggio. La verità che non vogliamo vedere. Che rende indigesto "Race against the machine", mentre Samantha sembra ridere di noi, con la sua risata elettronica.

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Lunedì, 23 Dicembre 2013 14:37

La Tempesta Perfetta

Una celebrità del ramo. Youtube è infestata dai suoi video. Si chiama Boston Dynamics. E' una azienda, fa robot per l'esercito. Assieme ad altre sei era nella lista della spesa di Google. Lo dice il New York Times in un articolo succinto, interessante per le omissioni. Chi dirige il progetto si chiama Andy Rubin ed è il "padre" di Android. Il sistema per telefonini che sfida il gigante Apple. Lui stesso "gigantesco". La testa per aria da sognatore e piedi per terra da ingegnere. Con una visione chiara, lontanissima dal calcolo di un finanziere. In pratica ripetere la parabola del computer. Dal "personal computer" al "personal robot". Non per la scrivania, per il resto della casa. Non conquistando il mercato, reinventandolo. Potenzialmente uno spazio enorme, in dieci anni pronto. La tempesta perfetta di fine 2013 è questa. Un appuntamento tra bisogni, ambizioni, talento e portafogli senza fondo. Ricorda il grafico delle previsioni meteo della CNN. Quando la bacchetta indica un punto e la voce fuori campo annuncia: il nuovo uragano si sta formando qui. La cosa del già passato 2013 che nel futuro germoglierà. Questa è una delle due scommesse del globalpub. La seconda è il botto di fine anno. Per pochi distratti leggenda metropolitana, per tutti gli altri neanche quello. Conoscere Samantha West...

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Mercoledì, 20 Novembre 2013 14:55

Tra indifferenza ed omertà

Non a San Francisco ma a Parma. Enorme. Il magazzino automatizzato più grande del mondo. Inaugurato a inizio novembre 2013, dalla Barilla. Centoventi camion smistati ogni giorno, senza operai. In attesa di automatizzare il resto. Pochi i lavori rimanenti previsti, per lo più nelle funzioni di controllo. E una prospettiva di mancate assunzioni, non licenziamenti. Come alla Foxconn. Oppure alla Canon. Secondo un trafiletto di Repubblica ci sarebbe stato il primo sciopero contro i robot. Ne stanno impegando diecimila, in un esperimento in tre fasi. Alla fine saranno un milione. Corrisponderanno a un milione di licenziamenti? Quando? Nessuno, al momento è in grado di dirlo. Nell' incontro di Corte3, a Bologna, del 15 ottobre, di questo non si è parlato. Analogamente, su Repubblica, perchè un trafiletto nella cronaca di Parma e non una inchiesta? Cari Ralf Ruckus, Antonio Fiori, Radio Onda Rossa, ecc... bisogna farsene una ragione: in pentola bolle la fine della classe operaia! L'indifferenza si avvicina pericolosamente alla omertà.

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Mercoledì, 20 Novembre 2013 14:51

La battaglia aperta della guerra chiusa

E' prevista nel 2015. Non la più grande ma la più avanzata. La prima fabbrica hi-tech senza un solo operaio. Lo annuncia seccamente la Canon. Precisando che nessuno sarà licenziato ma tacendo sulle future assunzioni. Un titolo famoso dell'Economist dice che questo decennio sarà dominato dall'automazione, così come il precedente lo fu dalla globalizzazione. Quindi la Canon chiude simbolicamente un decennio. Quello finito 5 anni prima. Parole come "delocalizzazione" , "outsourcing", "offshoring" ci sembreranno presto vecchie come "miracolo economico italiano". I suicidi della Foxconn sono vittime di una battaglia fuori tempo massimo. Di una guerra chiusa non formalmente e senza trattati di pace ma finita: e qui vola un altro straccio!

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