Una pentola non metaforica. Di terracotta, piena di documenti. Al centro di un'altra foto ricordo. Nelle colline di Reggio Emilia. La famiglia di Bamil è indiana. Sono arrivati nel 1970. Hanno comprato questa terra perchè non valeva niente. Nel 2012 fanno uno scambio. Prestano gli immobili a una ditta. Loro sperimentano un robot agricolo. Dopo i test lo regalano come pagamento. Ne parla un trafiletto di Repubblica (intervista a Domenico Pessina). Il robot gestisce una stalla di trecento animali. Dà a ognuno un pasto personalizzato. Distribuisce medicinali dove precritti e pulisce. Meglio della cura manuale. Altri robot seguono. Uno che sceglie e raccoglie la frutta. Poi quello che guida il trattore. Infine il salto evolutivo. Ino, l'androide venduto a peso. Capace di apprendere. L'informazione cartacea relativa a queste cose finisc lì, nella pentola. Senza una ragione precisa. Man mano che si riempie succedono due cose. Il lavoro diminuisce e la ricchezza aumenta. Al momento della foto ricordo, quando la pentola è piena, la fattoria produce benissimo. Il lavoro tradizionale è scomparso. Sembra il paradiso invece è la ricchezza. Sembrare il paradiso senza esserlo non è un cattivo punto di partenza...
Visualizza articoli ...Se immaginare il futuro fosse utile per capire il presente? Se, oltre la storia, anche la fantascienza fosse maestra di vita? Anno 2020, periferia di Bologna. Una palazzina. Dentro, in una stanza, una trentina di persone. Come ad una riunione di condominio. Al centro un tavolo, sopra un computer spento. A un'ora stabilita si sarebbe acceso. L'evento era quello. Una e una sola immagine. Epocale. Pensare che otto anni fa questo posto non c'era. Che otto anni, ad Atene, fecero la differenza tra olimpiadi e disastro. Qui il riserbo è come un muro. Inganniamo il tempo. Ripensiamo a cosa ci ha portato qui. A Vincenzo, che ha cominciato tutto. Che è qui. Di fianco a Bamil, che farà la presentazione. Che ha molte, molte sorprese. Vincenzo, dicevamo, otto anni fa lavorava in un bar, part time. Faceva l'università. Un cliente gli parla di un viaggio. Ad Amburgo, sul fiume Elba. Per vedere una casa galleggiante, fatta di container industriali riciclati. Vuole vederla. Youtube, poi Google. Jan Slawik, l'architetto e i suoi libri. Poi Londra, ''Container city'', del 2001. Una rivelazione! Un' altra casa dai container. Che sono scarti costosi da smaltire. Non canili: economiche, sicure, belle. Si chiede: perchè a Bologna no? Da lì parte la storia che ci porta qua. A festeggiare quello che non sappiamo. Ora il computer si accende. Ma cos'è? Un numero? No,è un conto alla rovescia. Pressato da tutti, Bamil dice l'unica cosa che sa. Sarà una copertina. Una copertina di giornale...
Visualizza articoli ...Il protagonista di questa parabola è un anno: il 2014.
Anno che, nella nostra favola, a settembre vede una cosa mai vista... Un record: 5 milioni di persone. Sono i tesserati del Partito Democratico, decuplicati in 12 mesi!
Perchè?
Nella nostra favola inizia tutto da un libro. "Race against the machine". Un successo globale. Che in Italia arriva e va oltre. Dove era impossibile immaginarlo.
Lo raccontiamo a modo nostro. Con piccole storie. Perché le storie piccole sono specchietti che riflettono la Storia grande.
Visualizza articoli ...