Elisabetta Bibliotecaria Binaria
E' inappropriato parlare ai burocrati di cultura. Chiedere loro un interesse diretto, anche umano. Come discutere con Madre Teresa dei diritti d'autore nel cinema porno. Io ci provo. Sabato 28 novembre, a Bologna, alla biblioteca Ginzburg. Ho un appuntamento con la direttrice. E' minuscola,... Scopri di più
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Anche quest'anno. Vado alla SAI di Modena e rifiutano la carta di credito. Sarà così per sempre. E' una certezza. Più che una legge fisica un chiodo. Che speriamo non tolgano proprio ora. Perchè questa arretratezza è oro. Può diventarlo. Costruendoci attorno un brand. Partendo dal logo. Che può... Scopri di più
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Mercoledì, 27 Gennaio 2016 17:51

Elisabetta Bibliotecaria Binaria

E' inappropriato parlare ai burocrati di cultura. Chiedere loro un interesse diretto, anche umano. Come discutere con Madre Teresa dei diritti d'autore nel cinema porno. Io ci provo. Sabato 28 novembre, a Bologna, alla biblioteca Ginzburg. Ho un appuntamento con la direttrice. E' minuscola, fa pensare a un animaletto. A un gattino no, diciamo a una faina. O forse a un criceto. Chi può dirlo? Intelligente però. In modo "binario". Come dividesse il mondo in "pappa" e "cacca". Irritato per quello in mezzo. Ma un passo alla volta. Perchè sono qui? 

"Stiamo prendendo l'intelligenza artificiale abbastanza seriamente?". Lo chiede Stephen Hawking, il genio paraplegico. Sull'Independent del 4 maggio 2014, poi ripreso da Repubblica. Gli risponde Bill Gates. Poi Elon Musk, un altro genio. Inventore della Tesla. Mi incuriosisco, studio. Ne ricavo un incontro pubblico. Che tengo al Ginzburg. Non la biblioteca, il circolo del comune di Modena. ( i dettagli sono QUI). Posso parlarne anche qui, a Bologna? Lo chiedo alla direttrice. 

Risposta testuale: "La Ginzburg dialoga con associazioni. Il nostro è un pubblico popolare". Fine. Al pensiero binario non si replica. Sono finito nella casella "cacca". Assieme ai venditori di contratti Enel e ai Testimoni di Geova. Che fare? Certo non si può colpirla, come le scimmiette del tiro a segno. E tanto meno investirla con la macchina. Sterzi un metro a destra e lei è sul terzo ramo, povera stella. E poi sono per il dialogo, davvero. Quindi... ricominciamo: "Elisabetta, 'pappa' non è. 'Cacca' neanche. E' la terza, santodio, la terza...".

Infine quel "popolare"... Che significa? Che non ci si può occupare di autori come Piero Angela? E perchè? E' una biblioteca per soli ritardati? E se fossimo più critici con i "criceti" e ricettivi con  i robot? 
Pubblicato in Volano gli Stracci
Mercoledì, 27 Gennaio 2016 15:41

La S.A.I. Lunga

Anche quest'anno. Vado alla SAI di Modena e rifiutano la carta di credito. Sarà così per sempre. E' una certezza. Più che una legge fisica un chiodo. Che speriamo non tolgano proprio ora. Perchè questa arretratezza è oro. Può diventarlo. Costruendoci attorno un brand. Partendo dal logo. Che può essere il dinosauro, ispirato dal coccodrillo della Lacoste. Proseguendo con le sedi. Che possono camuffarsi da parco a tema. Bastano la cartapesta e i faretti. Ogni ufficio sembrerà una grotta. Consigliate le giacche tigrate. Più cautela con il tanga leopardato. Che andrebbe valutato caso per caso. E la SAI diventerebbe riconoscibile. Più di Disneyland. Altro che bitcoins! Tra un anno saranno come Testimoni di Geova. Tra due come mormoni. Fra tre come gli Amish.

Pubblicato in Volano gli Stracci
Martedì, 12 Agosto 2014 13:30

Postepay, odissea postale

Agosto 2014. Una cosa da niente. Prendere una nuova Postepay, che mi serve. Sto per andare in Messico. C'è un ufficio postale aperto, in via Mar Mediterraneo (a Modena). Ci vado. Immagindo un modulo e un paio di firme. Ho un conto Bancoposta. Come dire: i miei dati archiviati, nell'armadione digitale. O no? L'impiegata mette le mani avanti: "E' una cosa lunga.". Arriva il modulo. Lo firmo e si moltiplica. Assieme alle domande. "Ho il codice fiscale? Non quello di plastica, quello di carta?"."Che lavoro faccio?"."Sono iscritto a un albo professionale?". Passeranno, in totale, trentatre assurdi minuti. Qualcuno, fra i presenti, dice che tutto è cambiato un mese fa. Peggiorando. Per la decisione di chi? A proposito: un PIN smarrito resta sempre un numero, giusto? Perchè non ci può arrivare con un SMS? Magari a un ufficio postale, identificandoci e firmando? La pur giurassica Feltrinelli è più veloce. Sette giorni lavorativi contro i dieci delle poste. E i libri, con un SMS, non arrivano. La Postepay è un asciugamano sporco nel bagno di un grande ristorante. Dice delle cose. Non belle. Perchè i casi sono due: ami il tuo lavoro, e curi ogni particolare. O non lo ami, e ogni dettaglio parla male di te. Davvero, se il lavoro è fatto così, meglio l'assenteismo. Non "l'ozio creativo" di Domenico De Masi, che richiede mezzi mentali. L'ozio e basta.

Pubblicato in Volano gli Stracci

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