Molto caldo, anche al Globalpub. Tempo per un caffè freddo e due chiacchiere: sulla realtà virtuale. Due soltanto, nei blog specializzati c'è tutto. Alla rinfusa, messo sullo stesso piano. E invece di piani ce ne vorrebbero quattro. Come in un condominio. Il primo per la "realtà aumentata". Gli occhiali di Google, per capirci. Che proiettano scritte sugli oggetti. Al secondo Microsoft, con Holo Lens. Sempre "realtà aumentata" ma con gli ologrammi. Che interagiscono dentro le stanze o gli ambienti normali. Al terzo piano di nuovo Google, con il progetto "Magic leap". Costato oltre cinquecento milioni di dollari. Sempre realtà aumentata, sempre ologrammi interattivi. Ma ripensati dalla radice. Dallo studio della stessa percezione umana. Più ambiziosa di Microsoft, e segreta. Al quarto piano, infine, c'è "Oculus". Il visore di Facebook, la realtà virtuale classica. Il cappuccio che isola dall'esterno . In folta compagnia: Sony, Samsung, HTC etc. Una folla, tutti, troppi. La realtà virtuale sta decollando. I videogiochi sono la pista. Come la televisione. Quando è nata "partì" da cinema e teatro. Poi trovò la sua identità. Quella della realtà virtuale si costruirà strada facendo. Nessuno può anticiparla. Diciamo che corrisponde ai telefonini di quindici anni fa. Globalpub scommette su Facebook e Google. Sulla loro selvaggia creatività. Gli ologrammi sono un nuovo supporto. Come il proiettore per il cinema. A quando un Fellini 2.0?