Il sogno di DUMBO hotel

E’ martedì 13 ottobre 2020 e ho fatto un sogno. Apro Repubblica , edizione di Bologna. Giuseppe Baldessarro parla dell ‘inaugurazione di ‘’Student hotel’’. Che non è un ostello ma un albergo . Con stanze belle ma a 590 euro al mese. C ‘ era un rinfresco per il quartiere.
A un certo punto arrivano in 4 , seguiti da un gruppo. Due si staccano , vanno dal direttore . Spuntano cartelli e slogan . La polizia interviene e tutto si ferma. Era una protesta del Cua e dei collettivi. Cosa chiedevano ? La moltiplicazione dei ‘Dumbo hotel ‘’ e non degli ‘Student hotel “. Perché ? Cos’è ‘’ Dumbo hotel “ ? Un passo alla volta.
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In pratica : Dumbo hotel è una copia aggiornata di Keetwoven . Che è una ‘Casa dello studente ‘’ di Amsterdam. Che può essere smontata e rimontata.Fatta di 1.034 container riciclati . Affittati , tutto compreso , a 400 euro al mese. Esempio perfetto di economia circolare . Il tutto nella gigantesca area ( 40.000 metri quadrati ) di DUMBO , donata al comune di Bologna.A 600 metri dal centro. Da aggiungere un dettaglio .
” Dumbo hotel’ ingloba i dormitori pubblici. Chiusi in quanto superati e barbarici. Esattamente come i vecchi manicomi . Ci sarà uno spazio per le emergenze . Poi , dopo 3 giorni , ogni persona avrà un mini alloggio.
Tutto questo grazie a chi ?
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In intesi estrema : a “ Repubblica’’ ( e la stampa liberal ) e al CUA ( e l’area antagonista). In che senso ?
Dumbo stava per essere sprecato . O meglio riempito solo ‘in vetrina’ .  Un evento qui e uno lá. Si parla solo di quello e 40.000 preziosi metri quadri finiscono con le ortiche invece che con case popolari. Repubblica lo ha denunciato . Mettendo sotto pressione , fra gli altri , la fantomatica  ‘ Fondazione Innovazione Urbana”. Che è tra i responsabili.
Valerio Varesi si è guadagnato il soprannome di “Stephen Sackur della stampa”. Sua frase preferita è : “attenzione politici . Il pubblico  è adulto. Non come dice  Berlusconi . Cioé  acritico , televisivo e con l’ etá mentale di otto anni”.
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Poi spicca ‘’Coalizione Civica Bologna” . Loro lo slogan ’Assessori , meno fumo e più arrosto. Meno chiacchiere e più case” . Come dire “ Attenti. Teniamo Dumbo sott’ occhio”. Un circolo virtuoso, insomma. Stampa e antagonisti che dicono alla politica : rigate dritto o vi sputtaniamo e facciamo casino. Bello, vero?

P.S. E se non fosse più un sogno?

Lettera aperta a Modo infoshop

Modo infoshop è una libreria storica di Bologna. In pieno centro , dietro l ‘universitá . Un posto pensato bene . Ha libri , quadri , lavori di grafica che altrove non hanno. Bologna , per vivacità culturale, brilla. Regge il confronto con Parigi e Amsterdam . Repubblica parlava di Modo info shop , giorni fa . In occasione del lancio di una loro collana . Di libri a bassissimo costo. Anche a 3 euro .Perfetti come regali e agili eBook su Amazon. Dove , però, non ci sono. Perché ? Facciamo finta che il digitale non esista ? Bene , comodo nell ‘ immediato . Ma a lungo termine ?
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Cari librai di Modo infoshop , c’ è un intero continente di libri ma non solo . Fuori dal mercato , irraggiungibili . Una Atlantide analogica. Di cose , a suo tempo , discusse , vive. Di autori ormai ‘’storici’’ . Come Camilla Cederna . Il suo ‘’Lato debole’’ appartiene alla memoria collettiva . Anche di chi lo odiava. Non è ristampato , e questo ci sta. Ma non è su Amazon come ebook . E questo è uno è uno sfregio . Che nessun autore , di nessun catalogo , merita. Perché una ‘ristampa ‘ in formato ebook costa meno di un caffè . Ignorare un autore è una precisa scelta . Piú che libera , deliberata. Per la Feltrinelli è una palese ingratitudine e una macchia . . Piuttosto …..
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C’è una zona grigia , ok ? Una casa editrice , poniamo , fallisce. Si porta nel baratro i suoi autori . Nessuno può ri-pubblicarli . Io trovo un loro libro su internet. Me lo stampo e lo tengo , in formato analogico. Commetto un reato ? Ma come faccio a comprarlo se non lo vendono ? E gli editori ? Hanno solo diritti ? Possono , in un’era digitale, ‘uccidere’ impunemente l ‘informazione , togliendola dal mercato ? Chi difende la libertá civile di informarsi di noi lettori ?
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Da qui la mia ‘proposta indecente ‘ a Modo infoshop. Prendiamo ‘’Teta veleta’’ , di Laura Betti . Edito da Garzanti , introvabile. Mi trovate una versione su internet poi me la stampate ? Poi me la vendete per , poniamo, 20 euro . In contanti , su carta riciclata . Sarebbe illegale , certo . Una microscopica rivolta. Ma anche un atto di disobbedienza civile . A difesa di un diritto ( informazione a tutti ) ancora nella sua preistoria .
Ridete, se volete. Ma prima ci pensate un secondo , ok ?

Claudia Arletti e la morte del solare

E’ morta l ‘ Anest , associazione industriali dell ‘ energia solare. Lo racconta Claudia Arletti, in un appassionato articolo , sul ‘’Venerdí ‘ del 21 agosto. Che raccoglie il grido di dolore di Stefano Cianfoni , esponente di Legambiente . Che dice : “Abbiamo rottamato l ‘Anest per non modificare di un millimetro il paesaggio. “ E chiama la protesta di agricoltori e cittadini ‘’ psicosi territoriale di massa’’. Sará vero ? Vediamo. Prendiamo Dubai . Che ha , o avrà , l’ impianto forse più grande del mondo. Fornirá  700 megawatt , come quelli a gas o carbone.  Sará pronto tra un pó , nel 2030. E come superficie….immaginiamo  Central Park di New York , che è 3,14 Km quadrati. Ë da  ingrandire  un pó , moltiplicandolo 68 volte , più qualcosina . Per coprire 214 km quadrati esatti . È molto adatto , ad esempio , per  Palermo, che ha 673.000 abitanti . Avrebbe 68 Central Park coperti di pannelli . Non più un polmone verde gigante, è vero. Ma è  energia pulita. Di che si lamentano  ?
L ’ impianto  andrebbe in periferia. Che tanto è disagiata . Basta stringersi un pó . In quei condomini gremiti giá da prima. Rialzare qualche palazzone qua e lá. O meglio : rialzarli tutti , che poi fanno il condono.
La torre centrale dell ‘impianto è alta 206 metri. In effetti altina…Peró , anche qui : è questione di punti di vista . Per la nana da circo Loretta Napoleoni è una stangona . E poi quegli ulivi millenari : troppo vecchi e bassi , no ? La torre li svecchia un pó . Stefano Cianfanti chiede : ‘Tutti si lamentano , ma come rottamiamo il carbone ? ‘’ . Bill Gates ha idee diverse . Ma Claudia Arletti lo ignora . Fa bene . Vive tanto lontano , in America. Come può capire un problema dell ‘Italia ?  E poi perché non va lui , Bill Gates , da Stefano Cianfoni  ? ( chi crede di essere ? Il piú ricco del mondo ? ) Tutti , non solo i politici , dovremmo piangere per la morte di ‘’ Anest’’ .  Ancora meglio : dovremmo abolire l ‘ agricoltura .  Perché bisogna scegliere , alla fine. Tra energia e cibo . Non si puó avere tutto . E i pannelli solari vogliono spazio . Brava Claudia . Non è vero che il nuovo target di Repubblica sono i deficienti.

E Labas che dice ?

L’ ho persa. Era una foto di Parigi, subito prima del coronavirus. In centro, non ricordo dove. C’ era un palazzo e un cantiere. Con , a fianco , un edificio .Di quattro piani , tutto di container . Stava bene, anche lí , in una piazza storica. Era momentaneo . Appena finiti i lavori era da smontare e riusare altrove.Mi è tornato in mente giorni fa. Leggevo Repubblica , un articolo di Valerio Varesi sui ‘Prati di Capraia’ . Che è un’ex zona abbandonata , divenuta bosco spontaneo. Lo vogliono lottizzare. Farci delle villette, con la scusa che parte del verde sarà pubblico. Tipo periferia di Varese. Non è questo che manca, a Bologna . È l ‘edilizia ‘ sociale’ . Cioè bilocali presentabili, a 400 euro al mese. Vicini al centro . Come quello di un video di uno studente olandese , su YouTube. Che presenta entusiasta la sua casa container . Ad Amsterdam , in un enorme studentato. Andrebbe replicato a Bologna. Dove ? Sotto lo dico.
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A 400 metri dalla Stazione c’è una ex area industriale . Abbandonata e immensa. A disposizione del comune. Dentro ci starebbe ,quasi ,‘’City Life’’ , il nuovo quartiere di Milano. Quello dei grattacieli . Questa area si chiama Dumbo. Finirá usata per eventi e sagre. Ben reclamizzati e subito dimenticati . Peccato , perché è una manna. Pari al bosco dei Prati di Capraia . Sarenbe perfetto per l ‘ edilizia sociale . Sul modello dello studentato di Amsterdam . In sostanza : case popolari ,ma belle e ‘fighe’ come uscite dalla IKEA.
Perché non interessa a nessuno?
E i centri sociali che dicono?

Editore Oligo

Trovo il  trafiletto sul Venerdí di Repubblica. Parla di un libbricino di 50 pagine. Una biografia di Giulio Romano . Che é……ah sí , quello che ha fatto Palazzo Te a Mantova , no …..? Con gli affreschi meravigliosi e il resto. Libro scritto da Alexandre Dumas , quello dei romanzi popolari…..Cosa possono avere in comune ? Mi incuriosisce. Decido : lo prendo sul Kindle. Cosí non esco e pago la metá . Vado su Amazon, scrivo il nome , e…..Non è disponibile. Chissá per quale cervellotico motivo. Fortuna che esistono gli scanner . Quelli sui 400 euro sono digitalizzano un libro in minuti . Andrá cosí . Uno studente comprerá la copia cartacea. In una piccola libreria snob. Ben nascosta in centro , inaccessibile. Poi. Digitalizza la sua copia , la mette in rete. Cosí é disponibile alla sua morosa e al mondo. Fine. Adesso c’ è un ebook gratis, per tutti , in ogni dove. Ben gli sta agli editori . Accidiosi , snob e ingordi . Parliamo del ‘diritto d’autore’, e va bene. Vogliamo stringerlo stretto , questo diritto , a un ‘dovere d’autore’ ? Ogni editore dovrebbe garantire il formato digitale del proprio catalogo . Di ogni libro , nessuno escluso. Perché il formato Kindle é fondamentale . Se l ‘editore non lo fa non ha diritto di lamentarsi . La vogliamo vedere cosí , la ‘pirateria’ ? Una ingiusta, rozza autodifesa di noi lettori ?

Feltrinelli : la tovaglia sporca di feci

Leggo , pigramente , l ‘inserto di Repubblica. Trovo una doppia intervista , a Federico Rampini e Alessandro Baricco. Sul secolo che si apre .Che sarà cinese e non più americano. A pensarci fa impressione. Lo leggeró. Prima faccio il caffè . E penso. Rampini…Baricco …..ragazzi negli anni 80. Avranno visto ‘Ultimo tango a Parigi ‘ , letto ‘ Porci con le ali ‘’ . Poi i libri di Samoná e Savelli , di Feltrinelli e i soliti . Sempre quelli, più o meno. È la famosa ‘memoria collettiva’. Fatta di dettagli. Come quella rubrica dell‘ Espresso : ‘Il lato debole’ , di Camilla Cederna. Frivola in apparenza. In realtà acutissima. Fu raccolta in un libro , con lo stesso nome, da Feltrinelli .
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Che comprai e persi. Scopro che su Amazon non c’è il suo formato Kindle. Nessuno,alla Feltrinelli, si è disturbato a metterlo.
Cosa che si fa in minuti e costa meno di un caffè . Mi indigno. Cos’ è , uno sfregio ? Una vendetta ? E i potenti amici della Cederna ? Tutti spariti ?
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L ‘unico versione disponibile è quella pirata. Pensateci , cari manager della Feltrinelli.

Depressi in Abruzzo

È in  un locale poco illuminato. C ‘ è un  tavolo  e due persone  , che parlano e bevono. Oltre la finestra c’è una montagna e tutto intorno l’ Abruzzo. È una scena di ‘Terra di cannabis’ , documentario di Gianluca Marcon. Che illustra un progetto rivoluzionario : ‘rilanciare’  l ‘ Abruzzo . Grazie alla coltivazione industriale della canapa. Un ‘ idea che ha solide basi. Quello che non convince è ….l ‘ Abruzzo.  Sembra desolato. Giá guardarlo mette disagio. Questi borghi in mezzo al nulla . La scomodità , l’isolamento . Chissá l’inverno. Un conto è fare una foto e ripartire , un altro è viverci. Quello che non si capisce non è perché quasi tutti sono partiti : è perché alcuni sono rimasti. Mi ricorda la casa del mio amico piú caro . Sul Lago Maggiore , pure con un bel giardino. Quando ci andavo tre giorni scappavo a Milano. Con ogni pretesto, praticamente sempre. No , davvero . Bisogna esserci portati.

Forse é meglio Hong Kong . Ci sono stato una settimana , da solo. Ma sono stato bene. Contro ogni buon senso, ogni aspettativa. E se quella , e non l’Abruzzo , fosse il modello giusto ?

Coop Voce e i sassi dal cavalcavia

Driiin…..É il mio vecchio padre al telefono. Ha un solo euro sul telefonino. Mi chiede di fare la ricarica. Ok , niente di più facile. Apro il tablet. In un minuto sono sul sito di Coop voce. Ecco qui : ricarica on line. Clicco e…..niente di più complicato. Ci sono vari passaggi. Alla fine mandano un SMS di ‘verifica’. Non al mio telefono : a quello di mio padre. Che non è qui. Morale della favola : devo uscire. Proprio stasera che piove e ho il raffreddore. Fortuna che c’è la tabaccheria ai Portali. E che non c’ è fila all ‘ ingresso. Il sito Web è sfacciatamente inutile. Cosa vuole verificare Coop Voce ?  Pago con Poste Pay . Nessuno è più tracciabile di me .     E poi ….sono soldi che entrano, non che escono . Perché inventare dei paletti ? La sicurezza, ok… Ma se è fine a se stessa ? Chi ha la porta blindata nella doccia ?

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C’è di che infuriarsi. Ma chi è che fa il sito della Coop ? Possibile che non ci sia un responsabile ? Non per metterlo alla gogna : perché ci metta la faccia.

Colpisce , come un sasso , il senso di impunitá. Certi burocrati sono intoccabili. Mai nessuna inchiesta , di nessun giornale ‘serio’ , chiederá loro una spiegazione. Saranno anonimi. Per sempre. Come chi lancia i sassi dal cavalcavia.

Scommettiamo ?

Lepida a chi la merita

Ricevo una mail  dal Comune di Modena. Mi chiede  di rinnovare il ‘fascicolo sanitario elettronico’. Che è una cosa di utilità nascosta.

Che qualche scettico paragona alla ruota  quadrata e alla motocicletta a pedali. ‘ Lepida’ , la sua nuova versione ,  è tanto laboriosa .  Ed è giusto così. Perché sarà non per tutti ma per chi la merita.Così dichiara Ludovica Carla Ferrari. Il problema sarà scremare gli utenti meritevoli. Già pronto un suggerimento, dai ragazzi di Modena Smart. Per rafforzare la motivazione dei richiedenti.

È una lista di dati da fornire, in aggiunta a quelli vecchi : codice fiscale dei parenti fino al sesto grado , mappa catastale delle loro case, la  pagella  del terzo trimestre della seconda media. Assieme al codice fiscale degli insegnanti, si capisce. Piú ambiziosa Ludovica Carla Ferrari. Che dichiara :

‘’ Non c’ è , anche tra gli aspiranti utenti , il tema della disparitá di genere ? Dovrei essere ‘gender blind ‘  ? Per me no.

Darei , potendo, la priorità all’utente donna. Alla donna giovane che lavora. Che lavora e studia. Che lavora , studia ed è in cinta di sette mesi. O che è in cinta di otto  , lavora , studia e  fa la trapezista al  Circo Togni.”

Scartata , al momento , l’ altra proposta . Sempre del gruppo Modena Smart. Che vorrebbe una passeggiata certificata, sui carboni ardenti. Giudicata di gusto televisivo e vecchiarella.

Comunque il messaggio di Lepida.it è chiaro :

innovazione digitale a chi la merita.

Perché , come ripete Ludovica , bisogna guadagnarsele le cose, diosanto.

Comitato Edicolanti Agonizzanti puntata 2

‘Ma lei perché telefona a me ? Che ne so io del  ‘’post  Para Coop ‘  ?  Chi è quella sciroccata che le ha dato il mio numero ? ‘’

Comincia bene ma non benissimo. È la mia videochiamata alla zia di Stefano Bonaccini. Per sapere qualche anticipazione e \ o  pettegolezzo . Da lei che ha visto l ‘inizio di tutto. E  che campeggia nel poster di Oliviero Toscani che sarà il simbolo della quinta edizione di ‘Modena smart’’. Ma lasciamo la parola a lei.

‘ Ascolti , ne parlo per l ‘ultima volta . Metto i puntini sulle i poi volto pagina.”

Globalpub : ‘ Benissimo. Si sfoghi . Cominciamo dall’inizio. Dal coronavirus a Modena . Che ci ha isolati tutti ma non allo stesso modo. ‘’

‘’  Appunto. Chi può è nella seconda casa .  Chissá dove. O nel suo  giardino . Diverso è qui , in Via Gramsci. Nel quartiere operaio di Modena. E anche qui ….ci sono storie diverse. Ma una cosa tormenta tutti : la fila al supermercato .”

Globalpub : ‘’ Peró ci si abitua ….’

“ Si abitua chi può . La signora di sopra pesa 95 chili. E il cuore è messo un po’ così.Una settimana fa ha fatto due ore di fila. È tornata a casa con le caviglie  come panettoni . Si è lamentata con il figlio. Che é Giovanni Balugani , il giornalista della Gazzetta di Modena. E questa  è stata la prima palla di neve. Poi c’ è stata la seconda e la valanga è partita.”

Globalpub : ‘La seconda palla , diceva…? ‘’

‘’Deve sapere che qui abita la sorella di Diletta Naldini. Molto attiva sui social  e che si da un gran da fare con ‘Modena smart’’.  E’ , la sorella , una ragazza in gamba. Fa l ‘operaia , studia e aiuta i vicini. Qui sotto c’ è  una famiglia di immigrati. Marito che fa lavoretti ,4 figli , senza macchina. Lei gli faceva la spesa. Adesso non può più , si capisce. Ma invece di rassegnarsi si è infuriata. ‘’

Globalpub : ‘’ Con la Coop ? ‘’

‘’ Con il corriere di Easy Coop , poi con sua sorella. Perché , alla fine, tutti i corrieri prevedono il ritiro in sede. Quello di Easy Coop no. La sorella è venuta a trovarla , ne hanno parlato, ed è venuto giù il mondo. Una rissa che neanche a Napoli. Una che urlava : ‘ sei una spacciatrice di aria fritta e una burocrate ’ . E l’ altra che rispondeva ‘ e te una sfigata, una fallita e una invidiosa’. E due giorni dopo tutti i nodi sono venuti al pettine . Alla riunione di condominio. Stia a sentire…”

Globalpub: ‘ La interrompo un attimo. La spesa on line , dicevamo. C’è la consegna a domicilio , il punto di consegna di ‘ Carrelli facili’ , quello di Para Coop….e poi ?”

“ Ci stavo arrivando. Sono due progetti. Il più importante glielo dico dopo. L’ altro è il giro degli ‘ edicolanti agonizzanti ‘. Venti edicole sparse nel territorio. In grave difficoltà economiche. Che si prestano  ,2

ore al giorno, alla consegna di pacchi spesa.Poi le spiego. Adesso mi lasci finire , che viene il bello….’

Globalpub: ‘ Continui.”

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