Il pane da ZTL
Il pane da ZTL
In una vecchia ‘amaca’ Michele Serra , su Repubblica , parla di tecnologia . Dicendo che che conta , che è da discutere fuori dal bar. Perche’ si intreccia alla politica e la cambia. In concreto , io la vedo cosí.
Immaginiamo un assessore , alle prese con un centro accoglienza. Deve distribuire , poniamo , il pane. Ha due scelte. Il forno pugliese, in centro storico . Con pane fatto a mano , a 22 euro al chilo. Oppure l’ Ipercoop un chilometro più in lá. Con ottimo pane a solo 1 euro al chilo , grazie alla tecnologia . Che è importante.Perché se, grazie ad essa,
il pane costa un decimo cambia tutto. Non si può più snobbarla . La politica deve farci i conti. Per gli assessori è più facile , diciamo cosí , ignorarla. Agire come se non esistesse. Fiondarsi nel primo forno in centro storico . Come se gli ipermercati non esistessero. Questa accidia affiora qui e là , negli scandali . Tipico quello delle casette ai terremotati . Già marce perché scelte male in partenza . Nel totale disinteresse della stampa, fra l’ altro. E ‘ comodo così. Fare come si è sempre fatto , tanto la stampa non vigila . E paga Pantalone. E se scoppia uno scandalo meglio:
si fanno titoli di giornali più efficaci .
Dopo , solo dopo , si scopre che esistevano casette migliori, che costavano meno.
Deve andare cosí per forza ?