Piccole librerie e vecchi merletti
La mia professoressa delle medie, che frequentai nel 1970, muore. Vengo a saperlo per caso. Si è spenta nel sonno, serena, centenaria. Provo tristezza. La ricordo con affetto . E mi fa venire in mente un libro : ‘’La casa di campagna”, di Piero Calamandrei. Che lei consigliava come lettura. Ci teneva molto . Era legato a un suo ricordo privato . Un giorno ce lo avrebbe raccontato , diceva. Invece no. Non l’ ha mai fatto. Non sapró mai perché. Fatto sta che quel libro mi torna in mente . Non l’ho mai letto e chissá dove é finito. Vado in libreria : non è recuperabile. Forse era di un editore piccolo , mi spiega il libraio. Che ha chiuso bottega, bloccando ogni pubblicazione . Perché i diritti sono suoi. Capita , dice. È giusto ? Per me no. Ogni libro dovrebbe avere la sua versione digitale, su Amazon e non solo. Perché il digitale è di fatto gratuito . Quindi non ci sono scuse : va reso disponibile. Il non farlo è una precisa scelta. Che alcuni possono vedere come accidia e bullismo culturale. Perché si colpisce il diritto all ‘ informaziome.
Poi: le piccole librerie……
Il digitale può tornare cartaceo. Il gentile libraio può procurarsi il PDF del libro , spedirlo a un artigiano e farmelo stampare. Magari in versione economica o , al contrario, lussuosa. Insomma….indietro non si torna , ma tutti possono convivere con tutti. Megastore e microlibrerie. Non mi associo ai cori di lamenti. Ci vedo un fondo di autocompiacimento , pigrizia mentale e snobismo.
Discorso a parte la pirateria. Mi limito a una osservazione. Sono abbonato a Repubblica on line. Pago un filo meno di 20 euro al mese. L ‘ abbonamento digitale al New York Times costa la metá . E mi dá accesso a un archivio completo degli ultimi 25 anni . Su Repubblica no. Non ”posseggo ‘ niente. Non é come un ebook su Amazon. Tanti articoli bellissimi , ben compresi alcuni di Augias e Rampini , vanno persi per sempre. Qui la nostalgia é giustificata. Non si puó piú tagliare le pagine e riporle. É una perdita secca.
Ma non per chi ha la versione online ‘pirata”. Loro ottengono il giornale gratis e lo archiviano . Dove vogliono , per sempre. Vista cosí , la pirateria ha una faccia piú ‘sorridente’. Ingiusta ma legata alla frustrazione dei consumatori.
Caro Corrado Augias, vogliamo dire anche questo ?
P. S. Qualcuno mi regala il libro di Piero Calamandrei ?