Sotto al tappeto di Jennifer

 Il problema del clima ha una soluzione facile : tirare la cinghia e affidarsi alle rinnovabili . Come ripetono , in coro , economisti e scienziati. Ma la lobby del petrolio non vuole. E , con i suoi mezzi potenti, preme sulla politica. E blocca il cambiamento .Tutto qua. Lo spiega Jennifer Morgan , direttore esecutivo di Greenpeace. Che Luca Fraioli intervista su Repubblica del 14 dicembre.   Il gas…. sarebbe fossile ma non  si dice. Non sta bene. E va usato di straforo . Se no i conti non tornano. Fine del problema. O no ?  Vediamo.

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Prendiamo la Svizzera . Che ha  rottamato una centrale nucleare a Berna. Dopo 47 anni di servizio. Durante i quali ha fornito metá dell’energia consumata nel cantone , cioé 373 MW. Vogliamo sostituirla con una turbina eolica ? Benissimo. C’ è la Enercon E – 126 . È alta 135 metri. Piú di ‘Bosco verticale’ , bellissimo grattacielo di Milano. Ma, a differenza di questo, è  un ecomostro. Pazienza. Il problema è che produce 7,58 MW. Quindi ce ne vogliono 49. Proprio nella bellissima Berna , tutelata dall ‘ Unesco. Anche qui per colpa della lobby del petrolio ? Perché , con i soldi ,ha corrotto la matematica? E dove le mettiamo , 49 torri da 135 metri ? Sotto il tappeto di Jennifer ?

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E il solare  è pure peggio. Hai voglia ad abbellire le rinnovabili. A descriverle con effetti speciali. Restano quello che sono : una regressione , un vicolo cieco. Una finta soluzione che diventa , di suo, un problema. Io la vedo cosí . Il reattore  svizzero era superato.  Bene. Uno  simile, infinitamente più sicuro , moderno,  produce 1400 MW. Piú del triplo. Sufficiente per grandi cose.  Come il  riscaldamento  di ogni edificio . E per  elettrificare tutto il trasporto. E altre cose , più all’ avanguardia. E Jennifer Morgan ?  Come farebbe andare avanti Milano solo con le rinnovabili ? Perché Luca Fraioli non glielo chiede ? Non ne vede il bisogno perché tanto siamo ritardati ?

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Il fatto è che ….non è una partita di calcio. Di qua le rinnovabili , di lá il nucleare. Bisogna scegliere di volta in volta. Senza fanatismi . Per la casetta in montagna il pannello solare va benissimo. Per tutta Milano anche. A patto di abolire giorni grigi , nebbia e agricoltura.

Tanto  a mangiare si va a casa di Luca Fraioli o di Jennifer.

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Il problema delle storie troppo belle è che vogliamo crederci. Meglio di tutti lo ha capito Vanna Marchi , con il suo epocale ‘’ scioglipancia alle alghe’’. Un ‘altra soluzione semplice a un problema complesso : quello dei disturbi alimentari. Sappiamo come è finita . Pure con le rinnovabili… Annusate bene……non vi ricorda la vecchia puzza di alghe e di miracoli  ?

Favola di Natale per Gad Lerner

Caro Gad Lerner,  lei  dice :

“il lavoro umano si deprezza. Tutto il lavoro :  manuale ma anche il  intellettuale. Da almeno 40 anni . Perché ? “

Vediamo……Forse perché sta nascendo una economia nuova?  Ne parlano, da dieci anni almeno, autori come Martin Ford e Andrew McAfee. Ci hanno fatto , su questo tema , addirittura l’ ultimo World Economic Forum , a Davos .

In sintesi estrema : l’ intelligenza artificiale sarà , per la prossima economia, quello che il vapore fu  per la rivoluzione industriale. Una svolta storica. Inarrestabile, come una marea. Che impone scelte. Quali ? Il discorso si complica. Non è questo il posto. Per riassumere all’ estremo ho scritto per lei questa storia  ( è contento ? ).

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Accadde in un paesino, in Francia. Nel settecento. Era inverno. C’era una carestia atroce. Tutti soffrivano ma non i maiali. Perché il grano era finito ma le patate no. Abbondanti, disgustose. Coltivate , all’epoca , solo per loro.

Un giovane cuoco , per disperazione o gioco , ne getta una nella pentola. La cuoce, la assaggia : è buonissima.

Come dirlo agli altri ? Le patate erano tabú. Per i maiali e basta. Cosa fa ? Inventa le ricette. Per camuffarle . E funzionano. Tutti mangiano patate. La carestia finisce. Il cuoco rivela l’inganno. Ë perdonato. E il tabú, grazie all ‘inganno , finito. Patate e grano avranno pari dignità . E pari utilità . Per sempre.

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Ora , fuori di metafora,  la ‘patata’ è l’ abbondanza slegata dal lavoro. Portata dalla nuova automazione. Per capirci : il moderno agricoltore che produce come cento braccianti. Ricchezza che dobbiamo saper vedere , valorizzare e distribuire, Come le patate in questa storia.. Per farlo servono le ‘ricette’. E per fare accettare le ricette servono astuzia e una lotta culturale aspra. Per ‘sdoganare’, primo fra altre cose , il concetto di salario universale. Trasferendolo , per cosí dire, dalla porcilaia al ristorante stellato. Creando l’equivalente del welfare per la prossima, diversa economia. Non un traguardo , un solido trampolino di lancio. Tutto qui.

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Il lavoro non sarà piú come Dio nel monoteismo , quasi un fine in se stesso. Ma come Cristo e la Madonna in un Pantheon. Tra nuovi vicini di casa.In condominio. Un pó come dire : si lavora per vivere ma non si vive per lavorare.

In definitiva, caro Gad Lerner , perché scegliere tra patate e grano ?

È, la coesistenza , davvero impossibile ?

Affettuosi, distonici saluti.

Grazia Verasani parte 2

Il foglio

Grazia Verasani : ‘Elena, ascolta, ieri prendevo due appunti. Per cercare una idea fresca . Lontana dai  luoghi comuni sull’ Africa. Magari pure veri, per caritá. E allora, niente…Spulcio Facebook. Trovo un post anonimo ,  su un esperimento : un bosco, piantato per contrastare il deserto. È largo, dice, 21 volte il Central Park di New York.  Oddio, sarà un parco nazionale, penso. Lungo 50 o 100 chilometri. Invece no. La lunghezza è 8.000 chilometri. Rido di gusto. Ci vuole un limite, no ? Anche per le fake News. Poi esco. Non ci penso più.

Elena Stancarelli (ridendo) : ‘’ E invece…..Hai scoperto che è vero ? “

Grazia Verasani : ‘’Si . Alla sera ho controllato. Si chiama ‘Muro Verde’’, ed è finanziato da agenzie internazionali. E dará lavoro locale a milioni di persone. Anche questa è Africa, mi sono detta. Poi ho curiosato qui e lá , fuori da Facebook. Ci sono novità rivoluzionarie. Tipo questa cosa della ‘blockchain’, che fará da banca ai poverissimi. E guarda… (mostra il foglio ). La lista è lunga. Non si finisce più. Ma arrivo  al punto.”

Romano Montroni : ‘Brava. Perché il punto è che si muore in mare. L’ emergenza è questa.I grandi progetti   discutiamoli  a parte. ‘’

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È stato qui, in questo preciso momento. La tensione, nella sala, è  cominciata a salire.Pian piano, come una marea. Come se un prete fosse ubriaco ,poniamo. E i fedeli alla messa , appisolati , si svegliassero . E si accorgessero  che sta parlando della pornografia. Dicendo che va diffusa.

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Grazia Verasani : ‘ Il punto è questa nuova Africa. Cioè il prossimo miracolo economico. La nuova Cina. Ha ragione  Federico Rampini : va vista cosí . Con i suoi problemi , si capisce. Ma non più una valle di lacrime. Altrimenti si scade nel ‘buonismo’. Gli sbarchi…accettiamoli, diosanto.   Ma poi vediamoli nel loro contesto . Cioè come ‘prodotti’. Di una industria del crimine simile ai sequestri di persona. Ogni migrante che salvi cedi a un ricatto. Se non sbarca muore la colpa è tua. I trafficanti lo sanno. Ti ricattano  e si arricchiscono . Fra l’altro, questi barconi…Nessuno mai li intercetta. Un solo vecchio drone impedirebbe chissà quante partenze. Che non è una soluzione, no. Ma intanto salvi vite e fai fallire i trafficanti.

Elena Stancarelli ( irrigidendosi ) : ‘ Un momento. Nel libro parlo di una esperienza mia. Del mio rapporto con una tragedia. L’ Africa intera in un duecento pagine non ci sta.’’

Grazia Verasani : “ Ascolta….te scrivi quello che vuoi e io dico quello che penso , va bene ?  Per  me slogan tipo ‘Apriamo tutti i porti ‘’  equivale a ‘cediamo a tutti i ricatti’’. O ‘paghiamo tutti i riscatti ‘’. No.  Il cuore, senza testa, non va da nessuna parte. ’’

Intanto Romano Montroni si rabbuia. Guarda incredulo Grazia Verasani .  Come per dire : ma  dove vai a parare ? Proprio te che non hai dodici anni. Che di presentazioni ne hai viste. Te che  eri una in riga. Con un ego piccolo magari no. Ma, insomma….. Diciamo come una democristiana punk. Con la cresta verde, se vuoi,  ma di sotto democristiana.

Romano Montroni :  ‘ Grazia, scrivilo te, questo  libro illuminante. Intanto qui presentiamo quello di Elena. Se non ti dispiace, eh ? ‘’

Grazia Verasani : ‘ Ma non irritarti , dai .Appena si canta fuori dal coro…..Cosa mi avete chiamato a fare ? La corista ? C’ è  un elefante nella stanza e faccio finta di niente ?  Che poi…guarda ( indica il foglio) . Sono tre elefanti, quattro, cinque… Ho qui la lista. Ma non si dice. Non sta bene, vero ? Sapete cosa vi dico ? La messa ve la cantate  da soli. Andate a cagare. “’

Si toglie il microfono, si alza. Esce.

Romano Montroni : ‘ Ecco, brava. Tornatene a fare i tortelli. Il tempo ce l’hai. Prima che ti richiami potrebbe passare un pó.’’

Grazia Verasani sbatte la porta. In sala sbigottimento, grande scandalo, infarti.

Loretta Napoleoni parte 2

Eccomi a via Del  Piombo , a Bologna.  Loretta Napoleoni ha presentato ‘’Mercanti di uomini’’, il suo libro sull’ immigrazione clandestina. Ha appena finito. L’ultima domanda del pubblico è stata : ‘’Cosa si può fare ? ‘’. Lei ha taciuto. Ha fissato un punto nel vuoto. Dopo trenta, lunghi secondi ha detto :

(Loretta Napoleoni ) ‘’ Io….non so. Ci vogliono idee nuove. Piú coraggio, pensare in grande. Oggi sono normali cose che sulla carta erano folli. Come Dubai ……Con  questa periferia immensa , in pieno deserto. Con le case per gli operai indiani. Alcune belle , altre no. A nessuno interessa. Ma é terra strappata al deserto….In una periferia nuova ci starebbe un intero campo profughi .Voglio dire…..cittá intere stanno nascendo nel nulla. Di sicuro in  Egitto ed Arabia Saudita .Il deserto non ha conflitti e non manca.

E la tecnologia esiste. Israele era assetata e ora esporta acqua potabile. Che  ricava dal mare. Pazzesco. Insomma , basta rammendi. Ripeto: pensiamo in grande. Partendo da queste esperienze. Imitandole e migliorandole. Ci vuole una nuova speranza , una” terra promessa” . Lo si é fatto in passato. La storia insegna.”

Poi saluta il pubblico.  Io mi preparo. Prendo la mia copia del libro. Mi metto in coda per la firma. Saranno duecento persone. Il pubblico in sala è imponente. Fortuna che Vasco Rossi non lo vede. Altrimenti sai che invidia…Finalmente è il mio turno. Loretta Napoleoni è simpatica e altissima. Meglio cosí. Sto per parlarle di un argomento ingombrante. Che fa alzare i soppracigli e storcere i nasoni. Ecco, è il mio turno.

Globalpub : ‘’ Buongiorno.   Mi piacerebbe, come lettore, che lei scrivesse  del  reddito di cittadinanza. Con i suoi dubbi , certo , ma che ne scrivesse. Chiedo troppo ?  ‘’

Loretta Napoleoni : ‘ Cosa intende ? Un libro ? Ora  sono occupatissima. Quando ripasso da Bologna parliamo cinque minuti, va bene ? Si metta in contatto con la Romanelli.  Buongiorno. ‘’

E io che avevo tanti pregiudizi, sulla casta. Invece sono qui, in un posto accogliente, per niente snob. Devo contattare  questa Romanelli…e che sarà mai..?  Ha   l’ aria un pó severa , certo, da ispettrice didattica . Ma sembra con  la testa a posto . Poi scopriró che……

Dio, se potessi raccontarlo….( ma non posso)

Fine

Loretta Napoleoni parte 1

É successo anni fa, il 17 febbraio 2017. Stavo andando a Bologna. Loretta Napoleoni presentava un suo libro, insieme a Raffaella Lamberti e Margherita Romanelli. Volevo incontrarla. Chiedere il suo appoggio per una causa importante.E intanto mi preparavo, mentalmente. Senza riuscirci. Pensavo solo alla guida. Tra poco sarei uscito dall ‘autostrada.

Avrei lasciato la macchina al parcheggio multipiano. Uno dei tanti che coronano Bologna.  Enormi, economici, ispirati  da Molino Dorino a Milano. Giá pronti per le macchine elettriche. E che sono uno dei due assi giocati da Andrea Colombo, ex assessore al traffico. L’altro è la rete di navette. Che funzionano come  taxi collettivi. Ma in una versione  hi tech. Originale e geniale. Io li uso cosí.  Esco dal parcheggio multipiano . Salgo su una prima navetta senza pensarci . Mi porta nella centralissima Piazza Maggiore. Da lí apro la app sul telefonino. Che mi porta alla seconda navetta , e questa a destinazione. E paga. Semplicissimo, un  sogno . Grazie a un software che Colombo ha testato su sua zia. Che è una casalinga tecnofoba con la terza elementare. Ed è stata un giudice severissimo.

 Bologna non vieta le macchine in centro, no : le rende obsolete. Non c’ è neppure la ZTL. Milano ha i soldi , Bologna la buona volontà. Che  si riflette in tutto. Appena si scende dal treno.  A cominciare dai  passaggi pedonali davanti alla stazione. Eleganti , forti, economici. Altro che pioggia : proteggerebbero da un uragano. E sono solo il biglietto da visita .Siamo abbastanza riconoscenti ad Andrea Colombo ? Bisognerebbe fargli….un mausoleo  no. Diciamo un poster , stile presidente nord coreano. Su un semplice cavallo bianco , se un ippogrifo non si trova. E sullo sfondo  una montagna . Meglio se con neve , eventualmente finta. E ricordarlo. Ogni volta che parcheggiamo. E raggiungiamo ogni posto  in 15 minuti.  Come a Milano. Ma  ecco , sono arrivato in Via del Piombo, alla presentazione. Perso in questi pensieri. E adesso ? Come sarà Loretta Napoleoni ? Come le parlo di questa cosa ? ( ne avró il coraggio ?)

(continua)

Il ”trittico” : Grazia Verasani, Loretta Napoleoni, Beppe Cottafava

Fake news d’ autore

 (sogno a occhi aperti)

La realtà  è grigia ?  I rapporti umani fanno schifo ? Incroci gente famosa, o quasi, e l’ incontro  ti lascia un pó cosí ? Niente paura, mi sono detto. Basta ‘’raccontarsela’’. Abbellire  , censurare, cambiare. Sgonfiare una  pancia qua, allungare la gamba lá, asfaltare la ruga, potare il ricciolone …..e via! Con un piede nella realtà ma l’altro no. Parto da un ‘trittico’ : tre personaggi noti. Apparsi al mio orizzonte. Per poco o pochissimo, come stelle cadenti : Grazia Verasani , Loretta Napoleoni, Beppe Cottafavi.

Grazia Verasani

Prima parte

20 giugno 2019. Mi nascondo nell’ ultima fila, nella libreria Ambasciatori. A Bologna. Sul palco c’ è  Elena Stancarelli. Presenta il libro ‘ Venne alla spiaggia un assassino.’, sul dramma dei migrantii. Al suo fianco c’  è  Romano Montroni ,  navigato  librario, e più in lá  Grazia Verasani, scrittrice. Ecco, la Verasani…. Evito il suo sguardo . Perché appena mi vede mi abbraccia. Anche in posti  affollati, a volte rincorrendomi. Perché lei è fatta così.Lontanissima dallo stereotipo  radical chic. Per niente attenta all’immagine sua, a  chi saluta e a chi non . L ’ho conosciuta anni fa da Alfio, astrologo della Bologna che conta. Con gli anni si è fatta ancora più simpatica e magra. Ormai è  una cerbiatta anoressica. E qui ascolta Elena  Stancarelli .Che dice, in sostanza, voi non pensate alle tragedia dei migranti , ma io sí. Se solo aprissimo i porti……Insomma , giá si capisce. L ‘incontro andrá su binari sicuri. Come un té  nella biblioteca di un vecchio preside. Con la finestra chiusa da un mese e il gatto morto sotto il comó. Quando ad un tratto……

È stato un attimo. Come in una rissa tra chierichetti, in chiesa. Dove si passa dalla messa cantata alle bestemme. Elena Stancarelli finisce. Romano  Montroni  guarda Grazia Verasani . Le chiede un commento. E lei estrae un foglio dalla borsa. E si fa seria……E Montroni ha un presentimento…..

(continua….)

Dialogo immaginario con il lettore zero

Lettore :  Ancora un blog. Perché?

Globalpub: Toni Morrison, la scrittrice, ha detto : “C’ è  un libro che vorreste leggere ? Che nessuno ha scritto? Scrivetelo voi.” Io vorrei leggere il mio blog.

Lettore: Ma lei non è Toni Morrison.  Quello che vuole leggere sono affari suoi.

Globalpub : Sí e no.  Mi occupo di  una cosa pubblica . Che chiamo emergenza tecnologica’. E’ importante come l’ emergenza climatica. Ma pochi ne parlano.

Lettore :  Che roba è ? Che titoli ha per parlarne? (da dove salta fuori lei ?)Le do 10 econdi. Sa riassumerla ?

Globalpub : Hai presente un tavolino da bar ? Ha tre gambe. Una simboleggia la politica, la seconda la cultura, la terza la tecnologia. Ecco, la tecnologia….Sta crescendo a dismisura. Le altre gambe no. Il piano del tavolo si inclina. E sul piano c’è la società civile, cioè noi. Si rischia di ‘’cadere”. L’ emergenza é questa.Tutto qua. Ecco di cosa parlo. Poi altre cose. Ma é inutile presentarle. Se vuoi le vedrai.

Lettore :  Un pó astratto, non trova ?  E poi , mi scusi, è la sua opinione personale. Conta come la mia.

Globalpub : Non è la mia . È di gente come Yuval Harari e altri. Che non ricevono l’ attenzione dovuta. Io, questa opinione, la rilancio. È diverso. Cerco di diffonderla.

Lettore : Come ?

Globalpub : Per dire…..molti  tirano in ballo la repubblica di Weimar. Che è del 1918. E con lei i venti populisti e fascisti. Giusto. Ma io parlerei anche del 1982. Che è  l’anno della storica copertina di Time. Dove il personal computer diventa   ‘uomo dell’anno’’. Come simbolo della terza rivoluzione industriale, allora nascente.  Pochi lo presero sul serio  . Si è visto come è finita.

Lettore :  Non sono convinto. E  la tira per le lunghe. 10 secondi sono giá passati.

Globalpub.  Ti dico solo  questo. Immagina un giardino nuovo. Con il prato appena seminato. Sembra erba . Poi ti avvicini e scopri che sono alberi, di due centimetri. È un nuovo bosco .  Tra venti anni il giardino è irriconoscibile. È successo nel 1982. Sta succedendo oggi: con intelligenza artificiale, robot e compagnia cantante. Ricorda: il bosco cresce. Anche se  lo dimentichi.

Lettore : Sì  ma , in pratica ,  come è il blog ? Può spiegarsi meglio ?

Globalpub: Allora, molto in breve : sotto, alla tua sinistra, c’ una storia .

Lettore : É ‘ Modena e la taverna globale’ ? Oddio, che roba é ? Una favola ?

Globalpub : Tranquillo, non riguarda il mio ombelico. Parte da me, sí. Ma in questo senso. É come la scheggia di uno specchio rotto, vicino alla discarica. Lo orienti bene e vedi un intero palazzo. In un angolo mai visto.Come un drone. Spero di fare questo.

Lettore : Mah……non so. E la parte sotto a destra ?

É legata alla attualitá . Cambia di volta in volta, anche di categoria. Mia nonna diceva : quando non hai niente da dire taci. Io rivolto il proverbio.” Dí cose importanti che altri tacciono. Ma che gente importante dice”. Cerco di fare questo.Un’ultima cosa : benvenuto.

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